Comunicato di solidarietà Red Star Press

Padova per noi: solidarietà alla lotta per la casa; un appello in vista delle fiere BELLISSIMA e BOOK PRIDE

Tra marzo e Aprile, a Milano, si consumerà uno strano fenomeno. L’editoria indipendente, infatti, celebrerà le sue divisioni attraverso due appuntamenti fieristici, programmati a breve distanza l’uno dall’altro. In modo particolare, mentre dal 18 al 20 marzo, presso i Frigoriferi Milanesi andrà in scena BELLISSIMA FIERA, tra l’1 e il 3 aprile, presso lo spazio Base, sarà la volta del BOOK PRIDE. Come casa editrice parteciperemo a tutti e due gli eventi, pur non appartenendo a nessuno degli schieramenti promotori. Dal nostro punto di vista, molto semplicemente, si tratta di appuntamenti di categoria più o meno interessanti, eppure in ogni caso deboli proprio nel sostanziare ciò che dovrebbe essere alla base della loro istituzione: l’indipendenza.

Che cosa si vuole dire, infatti, quando una parola bella e complessa come “indipendenza” viene utilizzata?

Non siamo abituati a rispondere attraverso le enunciazioni teoriche, registriamo soltanto che i termini “ANTIRAZZISMO”, “ANTIFASCISMO” e “ANTISESSISMO” non compaiono mai negli statuti che regolano le varie associazioni di categoria degli “indipendenti”, né, tantomeno, questi concetti fanno capolino nella modulistica utile all’iscrizione degli appuntamenti fieristici di cui sopra.

Crediamo sia una grave mancanza, essendo convinti, tra l’altro, che proprio questi termini siano gli unici in grado di garantire i presupposti minimi a un’attività culturale che fa della “bibliodiversità” la propria bandiera… ma non è tutto.

Crediamo anche che sia impossibile parlare di “indipendenza” senza immaginare che questa abbia una “voce”: vale a dire una posizione in grado di sostanziare questa indipendenza rispetto a un’idea di mondo che, immaginiamo, non potrà parlare di “indipendenza” trascurando i presupposti minimi della giustizia sociale e del suo stravolgimento in corso.

Cercando, ancora una volta, di non fare teoria ma di lasciare parlare la pratica, diamo spazio a un’altra pratica, quella che ha al centro la resistenza agli sgomberi e agli sfratti e che, in tutta Italia, si schiera con le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese e che non hanno neppure un tetto sopra la testa. Secondo recenti stime filogovernative si tratta di qualcosa come più di dieci milioni di famiglie a rischio povertà e, rispetto alle quali, come editori “indipendenti”, l’unica posizione seria sarebbe quella di sostenere le loro lotte attraverso una parola d’ordine semplice: COSA ME NE FACCIO DI UN LIBRO SE NON HO NEMMENO UNA CASA?

Scendendo su un piano ancora più concreto esiste a Padova un piccolo centro sociale, l’InfoSpazio ChinaTown che, da molti anni, ospita nei suoi locali un punto di diffusione dedicato all’editoria indipendente molto ben fornito e, in modo particolare, fornito di molti libri che tra marzo e aprile si vedranno in esposizione a BELLISSIMA o al BOOK PRIDE.

Ebbene, quando si parla di “indipendenza”, è proprio a posti simili che occorrerebbe ispirarsi. Sono posti come l’InfoSpazio ChinaTown, infatti, che offrono un’alternativa concreta al meccanismo alienante della grande distribuzione e che, al tempo stesso, lavorano per superare le barriere classiste che costringono il libro, oggi sempre di più, a una fruizione prevalentemente borghese.

Inutile dire che in un paese “indipendente”, l’attività dell’InfoSpazio sarebbe premiata e sommersa di riconoscimenti, mentre in realtà, e la notizia è di questa mattina (18 febbraio), alcuni suoi attivisti sono stati raggiunti da un’ipotesi di associazione a delinquere avanzata nei loro confronti dalla magistratura padovana e quindi colpiti da una serie di misure cautelari e arresti domiciliari:

http://mattinopadova.gelocal.it/pad…

La “colpa” degli attivisti e delle attiviste di Padova sarebbe stata quella di avere opposto resistenza a sgomberi e sfratti e/o quella di avere ridato vita a luoghi abbandonati alla speculazione e al degrado. Una “colpa” talmente grave da meritare addirittura di essere inserita nella cornice repressiva dell’associazione a delinquere!

Come casa editrice, siamo orgogliosi di essere presente con i nostri libri all’interno dell’InfoSpazio e, allo stesso modo, rivendichiamo la partecipazione a molte serate di approfondimento culturale organizzate a Padova, senza alcun tipo di contributo pubblico, dagli stessi “delinquenti” ora sbattuti in prima pagina e trattati come malfattori.

Come casa editrice “indipendente” riconosciamo un profondo debito di gratitudine nei confronti di simili situazioni: contesti in cui il motto COSA ME NE FACCIO DI UN LIBRO SE NON HO NEPPURE UNA CASA? ha trovato le sue risposte, contribuendo tanto alla conquista del diritto all’abitare, quanto al conseguimento di opportunità culturali che nessuna istituzione oggi offre in Italia.

Rispetto alla lotta per la casa di Padova diciamo: TUTTE LIBERE! TUTTI LIBERI!

Ma la nostra posizione è solo una piccola onda che andrà a infrangersi sullo scoglio della realtà quotidiana. Per questa ragione chiediamo ai colleghi editori di BELLISSIMA e di BOOK PRIDE di ripensare le ragioni dell’“indipendenza” a partire dalla sacrosanta solidarietà da esprimere nei confronti dell’InfoSpazio: un luogo prezioso, che ha dimostrato con i fatti il modo in cui è possibile costruire cultura dal basso nonché indispensabile presidio alla bibliodiversità sul territorio veneto.

Red Star Press – 18 febbraio 2015

Questa voce è stata pubblicata in Lotta per la casa - Padova e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.