Il FPLP condanna l’assassinio del partigiano Samir Kuntar leader della resistenza araba

Samir_kuntar_in_shirazIl Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha condannato l’assassinio del martire Samir Kuntar, icona della resistenza e e della liberazione della Palestina fin dalla giovane età, ha continuato a lottare dopo la sua liberazione dalla prigionia nelle carceri dell’occupazione per la liberazione delle Alture del Golan e della Palestina.

Il Fronte Popolare ha invitato tutte le forze della resistenza araba ad unirsi per affrontare le forze fasciste e sioniste che si nutrono di divisioni e di conflitti promuovendo politiche di distruzione contro il popolo arabo.

“Questo crimine infido che ha avuto come obiettivo il combattente ex prigioniero Samir Kuntar conferma la portata dell’odio del nemico sionista per il ruolo del grande martire Kuntar”, ha affermato il compagno Maher al-Taher, membro dell’Ufficio Politico del FPLP, denunciando “l’atto di terrorismo sionista che aveva come obiettivo il leader Samir Kuntar in terra siriana”.

“Nel corso di quattro decenni della sua vita Samir Kuntar è stato un guerrigliero, un prigioniero, un riferimento costante e un leader della resistenza”, ha dichiarato la Commissione dei prigionieri del PFLP in una dichiarazione che ha seguito l’assassinio di Kuntar. “Mentre ci rammarichiamo per il martire della nazione araba e della resistenza siamo orgogliosi di affermare che la leadership e la lotta di Samir Kuntar, che ha dato tanto in costanza e col suo esempio, rimarrà un faro per tutti coloro che combattono per la liberazione e rimarrà un simbolo di lotta e di resistenza per le future generazioni”.

Inoltre la Commissione ha aggiunto “colpire i prigionieri liberati evidenzia l’odio per la minaccia che loro rappresentano contro la guerra sionista. Questo vile crimine deve essere affrontato e i prigionieri liberati devono essere protetti dagli attacchi del nemico sionista. La morte del leader Samir Kuntar non fermerà la lotta ma sarà più determinata a proseguire sulla stessa strada della resistenza palestinese, libanese e araba e per la liberazione del Golan, delle terre arabe occupate in Bekaa ed in tutta la Palestina”.

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