Sempre in marcia, la Valle non si arresta!

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A proposito della passeggiata notturna del 19 luglio

Durante la passeggiata notturna in Val Clarea, le forze dell’ordine hanno caricato il movimento No Tav che cercava di raggiungere il cantiere tramite i sentieri; è evidente che la brutalità dell’aggressione non è stata dettata dal caso, ma dalla precisa volontà di fare molti feriti e arresti.
Il bilancio dei fermati di venerdì è di 9 persone: per 7 di loro è stato confermato l’arresto, mentre gli altri due denunciati a piede libero sono stati portati ieri in ospedale per le pesanti ferite causategli dall’aggressione della polizia. Marta ha subito una frattura al braccio e la lacerazione del labbro, dopo essere stata percossa a freddo ripetutamente e palpeggiata mentre veniva portata all’interno del cantiere. Mattia di 17 anni è stato portato all’ospedale diverse ore dopo il fermo, in stato di incoscienza, dopo aver subito un lungo e violento pestaggio da parte dei carabinieri.
La polizia ha sparato centinaia di lacrimogeni ad altezza uomo utilizzando i candelotti come proiettili. Questo attacco subito nei sentieri e nelle vigne è diretto all’intero movimento, non solo per ferire i presenti ma anche per intimorire tutta la Valle.
Sono da rimarcare anche le responsabilità della Procura, che venerdì era presente all’interno del cantiere, nelle figure degli ormai immancabili pm Rinaudo e Padalino, protagonisti di un vero e proprio accanimento contro i No TAV. La loro presenza dentro il cantiere durante le cariche della polizia è un fatto anomalo, che rivela l’intenzione premeditata di colpire il Movimento con gli arresti, per impedire la possibilità di recarsi in Clarea, di manifestare e resistere alla devastazione della Valle.
Come in Clarea viene istituita una zona rossa, in cui la circolazione è impedita in funzione del proseguimento dell’opera di devastazione, così anche a Susa e nei comuni della Valle la polizia attua forme di controllo del territorio tipiche delle occupazioni militari, con posti di blocco diffusi, perquisizioni e identificazioni. La presenza massiccia all’hotel Napoleon di Susa degli stessi responsabili dei pestaggi della scorsa notte è un fatto inaccettabile per chi ha a cuore la Valle e lotta per difenderla. Le squadre di carabinieri in borghese per le vie del centro, tra bar, edicola e pizzeria, non sono ospiti graditi, ma truppe di occupazione.
E’ il momento di restare vicini ai ragazzi arrestati e a tutti i feriti. Nonostante il duro attacco subito la forza più grande del Movimento No TAV sta nella capacità di continuare a testa alta a partire dalla solidarietà e dall’affetto comune che ci lega nella lotta. Ribadiamo una volta di più che non sarà certo l’inasprimento della stretta repressiva o l’atteggiamento sempre più spregiudicato delle truppe di occupazione a fermare il Movimento e impedire ai No TAV di tornare a solcare i sentieri della val Clarea.

Appuntamento lunedì alle 19:00 al Presidio di Venaus, per l’assemblea organizzativa delle numerose iniziative che avranno luogo nei prossimi giorni. L’estate di lotta continua!

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