Solidarietà dalla Catalogna

12143240_1664246283815849_3246273275057961837_nREPRESSIONE CONTRO LA LOTTA PER LA CASA A PADOVA IN ITALIA Il 18 febbraio a Padova (Italia), sono stati disposti 4 arresti, 2 divieti di dimora e 5 obblighi di firma nei confronti di compagne e compagni del Comitato di lotta per la casa accusate/i di associazione a delinquere.

In Italia la lotta per la casa rappresenta da diversi anni la risposta autorganizzata all’emergenza abitativa causata dalla crisi economica e dalla demolizione del welfare (ad esempio la svendita delle case popolari a gruppi privati). In essa non solo si genera l’aiuto a famiglie, altrimenti costrette a vivere in auto, ma si sviluppano dinamiche di solidarietà e di autorganizzazione svincolando, chi si ritrova in questa situazione, da quella logica assistenziale che promuove la competitività tra pari per ottenere misere e rare offerte dalle strutture sociali.

Nei fatti specifici a Padova questa lotta ha portato al rinvio di numerosi sfratti ed ad alcune occupazioni abitative con persone e famiglie senza casa di differenti nazionalità. Il Comitato è stato però accusato di essere un’associazione criminale, che raggirava persone straniere in difficoltà, fingeva di aiutarle a risolvere la loro problematica abitativa, le fidelizzava e le spingeva ad occupare inconsapevolmente un alloggio. Il Comitato, sempre secondo l’accusa, si serviva della web radio indipendente RadiAzione.info come strumento per “promuovere le proprie attività criminali”. Per questo i computer della radio e la sede che li ospitava (infospazio chinatown) sono stati posti sotto sequestro. Con il sequestro, le numerose attività di quartiere che si svolgevano nella sede sono state bloccate. L’accusa mossa contro RadiAzione.info, nei fatti, è di intervistare persone sotto sfratto e occupanti e di fare analisi sull’edilizia popolare. In tal modo criminalizzando, transparentemente, la libertà di analisi, pensiero critico e controinformazione.

Ciò che viene definito “un vero e proprio sodalizio criminale, strutturato e organizzato in maniera stabile” è nei fatti una realtà impegnata nella costruzione di un tessuto sociale capace di rispondere in maniera autorganizzata alle proprie necessità, senza dover elemosinare le briciole dalla giunta di turno, magari in cambio di qualche voto in più.

Negli ultimi anni, in Italia, sempre più realtà autorganizzate vengono colpite dall’accusa di reato associativo, che spesso poi cade in sede di giudizio data la sua infondatezza. Il reato associativo viene usato poiché permette di dare misure cautelari preventive, non previste per i reati minori (occupazione etc.), così allontanando immediatamente compagne/i attive/i e creando espedienti per future repressioni. Inoltre il reato associativo permette di allargare il raggio d’azione dell’inchiesta, coinvolgendo anche sedi fisiche e strumenti di informazione. In Spagna, il reato associativo sta colpendo con simile forza e fantasiosità. Alcuni esempi sono le operazioni Piñata e Pandora, o l’arresto dei 2 burattinai a Madrid lo scorso 4 febbraio, che in seguito ad uno spettacolo nel quale si denunciavano le montaturedella polizia, sono stati arrestati per “apologia di terrorismo”. In quest’ultimo caso il diffondersi mediatico dell’evento repressivo e la sua intuitiva assurdità han permesso la scarcerazione degli accusati, mantenendoli tuttavia sotto accusa di “reato terrorista”, così abbligati a varie restrizioni (obbligo di firma e ritiro del passaporto) in attesa di processo.

L’uso sempre più massivo del reato associativo è segno della difficoltà delle istituzioni nel confrontarsi con l’estendersi di un’ opposizione reale che focalizza la rabbia diffusa nel generare solidarietà, autorganizzazione e giustizia. Gridare e portare solidarietà ai movimenti, in Italia come in Spagna, è il minimo che possiamo fare per non legittimare questo regime repressivo e impedirne il suo espandersi. Poi, per ogni intimidazione, risponderemo dappertutto con più forza e sempre più convinti di essere dalla parte giusta.

SOLIDARIETÀ AL COMITATO DI LOTTA PER LA CASA DI PADOVA!

MARIA, CHINCA, CIC E REDI, LIBERI SUBITO!

Complici e solidali

http://contrainfo.cat/temes/criminalitzacio-i-repressio/repressio-contra-la-lluita-per-lhabitatge-en-padova-italia/

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