Complici e solidali con chi lotta

Pubblichiamo un contributo sulla repressione diffuso dai compagni e dalle compagne di Bari.

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COMPLICI E SOLIDALI CON CHI LOTTA
In quest’epoca di perenne crisi economica diventa sempre più alto il costo da pagare per le famiglie: cassa integrazione, disoccupazione, sfratti, sempre meno diritti e la propria dignità calpestata dal mostro borghese. Ma sempre di più sono anche coloro che decidono di non rassegnarsi e quindi di lottare con tutti i propri mezzi contro chi la crisi la crea: i padroni; e contro chi difende questi porci in doppio petto: lo Stato e i suoi cani da guardia. Un fronte di lotta che si fa sempre più ampio, dalle lotte in difesa del territorio contro la TAV, il MOUS e la TAP alle lotte dei lavoratori, dalle lotte per il diritto alla casa e al tentativo di lotta portato avanti dagli insegnanti per difendere la scuola pubblica dall’orrendo piano della “Buona scuola”. Ma davanti all’innalzamento del livello dello scontro non manca la risposta repressiva dello Stato in tutte le sue forme: dalla minaccia di precettazione fatta agli insegnanti che invocano il blocco degli scrutini all’uso sempre più massiccio di gas CS e manganelli nei cortei, agli arresti che in questi ultimi anni hanno colpito molti lavoratori, precari, disoccupati e studenti che hanno deciso di lottare. Una risposta che ha l’obiettivo di intimidire e scoraggiare la lotta e di riportare tutti nel recinto democratico. Per questo motivo la repressione deve diventare una spinta in più alla lotta, un nuovo fronte contro cui combattere attraverso la potente arma della SOLIDARIETÀ, in tutte le sue forme e i suoi modi, in primo luogo per non lasciare sole le vittime della repressione e in secondo luogo per far sentire allo Stato che non abbiamo paura di lottare e che i loro barbari argini non potranno bloccare la piena del fiume. Per questo motivo la nostra solidarietà va ai tre compagni No Tav, Graziano, Francesco e Lucio accusati di aver compiuto opere di sabotaggio nel cantiere di Chiomonte e che saranno processati mercoledì 27 maggio. Siamo solidali con i 5 lavoratori Fiat, confinati al reparto di Nola, licenziati e sotto processo per aver “impiccato” un manichino di Marchionne. E lo siamo con i tre compagni baresi sotto processo con l’accusa di aver assaltato una sede di Forza Nuova (processo che avrà inizio lunedì 25 maggio) e con tutti i proletari che hanno deciso di non chinare la testa ma di lottare. La solidarietà è fondamentale per difendere il nostro diritto a lottare, per ribadire la legittimità delle lotte e di tutte le sue forme; diventa una necessità se vogliamo in qualche modo mantenere ancora in vita la libertà di cambiare e non perire sotto gli ultimi colpi del capitalismo che di anno in anno mostra sempre più il suo volto da maiale, come dimostra lo smantellamento unanime dei diritti compiuto da tutti i governi, il ricorso alla guerra imperialista per creare nuove zone da sfruttare, il grande lavoro di revisionismo storico compiuto per cancellare la storia dei popoli.
LA SOLIDARIETÀ È UN’ARMA, USIAMOLA
Compagn* Baresi Contro la Repressione

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