Lettere di Davide Delogu da Caltanissetta

libertà2Di seguito pubblichiamo due lettere di aggiornamento recentemente arrivate dal prigioniero in lotta Davide Delogu.

Venerdì 3 ottobre presso il tribunale di Cagliari ci sarà l’udienza del processo che lo vede imputato per la rivolta che scoppiò dentro al carcere Buoncammino nell’estate del 2013, dopo la quale Davide è stato trasferito perché considerato il promotore della protesta. Anche nel suo caso si è paventato il rischio del processo in videoconferenza, che in questi giorni è stato però annullato dopo la richiesta da parte dell’avvocato. Pertanto quella del 3 ottobre sarà un’udienza di rinvio.

CL 18 settembre anno della Dia 2014
Ricevo i tuoi/vostri saluti tramite cartolina.
Non ti sto a raccontare i soliti e nuovi attacchi repressivi, perché per me la cosa più importante è come rispondere a tali infamità! Però comprendo anche che le dinamiche sbirrocratiche si debbano sapere per essere approfondite e affrontate. Dopo la video/merdata del 3 ottobre, farò un resoconto su tutto! Intanto ti faccio sapere che mi trovo in isolamento cautelare da 3 giorni, perché mi sono opposto al secondo cambio cella, in quanto una direttiva del DAP nei miei confronti, impone il cambio cella ogni 30 giorni per le solite vomitevoli motivazioni di “ordine e sicurezza”. Avevo la cella gremita di graduati e l’unica cosa che ho potuto fare, in un momento di distrazione, è stata quella di legarmi nella branda e dopo che hanno tagliato il lenzuolo (con che cosa altrimenti) mi son fatto trascinare fino all’isolamento. Avevano i manganelli, ma non li hanno utilizzati. Ora mi trovo in questo cesso di buco, ma per me è solo l’inizio!
Un abbraccio incivile e a fogna sa galera!
p.s. E’ scaduta la censura, ma penso la riproporranno!

Davide Delogu Via Messina, 94 93100 Caltanisetta

 

“In brevissimo tempo ho ricevuto la tua lettera.
Ti scrivo dall’isolamento cautelare perché ho cercato di oppormi al secondo cambio di cella (dei 30 giorni!) legandomi alla branda e facendomi trascinare fino a questo cesso d’isolamento. Avevo pensato a una pratica diversa per resistere ma non è stato possibile perché avevo la cella piena di graduati come prevenzione di eventuali disordini. Purtroppo non ho potuto fare di più.
Inizialmente avevo tentato delle istanze collettive anche per altre questioni ma le proposte mi sono state inveite contro dagli stessi detenuti, la solita miseria intellettuale!
Comunque dopo la video/infamità del 3 ottobre manderò un contributo su ciò che ho vissuto nell’ultimo periodo, in particolare sulla maniacalità con cui Dap, tribunale e direzione agiscono in nome dell’ordine e della sicurezza che si riallaccia anche a quello che state discutendo voi sulla videoconferenza e sul tribunale di sorveglianza.

Non sapevo di Graziano (non so neanche perché è in isolamento) e del sostegno dei suoi coimputati, forse ci sarà qualcosa sul prossimo n° di Olga.

Io sto cercando di allargare una proposta di lotta per unire la determinazione che non si piega anche in altre galere. La comunicazione purtroppo risulta difficile ed è difficile proseguire.
….
Davide”

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