Riceviamo e diffondiamo degli aggiornamenti sul carcere di Cremona..in vista del presidio solidale di sabato 6 settebre a partire dalle ore 15.00 (lato Via Palosca).
Il carcere di Cremona presenta notevoli carenze: infiltrazioni d’acqua (che stanno minando le mura portanti), praticamente nessuna attività ricreativa, cure mediche “problematiche” (ad agosto un detenuto è stato portato d’urgenza in ospedale per intossicazione da farmaci) ed educatori latitanti. Molti detenuti avrebbero diritto, e da mesi, ad accedere ai benefici ma l’inefficienza degli educatori fa sì che rimangano oltre tempo rinchiusi.
E così mercoledì 27 agosto alcuni detenuti rinchiusi nel vecchio padiglione hanno pensato di protestare con una certa enfasi. Da varie fonti sappiamo che al rientro dell’aria delle 11 hanno cominciato a sfasciare le finestre della sezione e le luci della saletta della socialità, guadagnandosi delle spranghe di ferro. Alcuni si sono coperti il viso, altri si sono procurati armamentario di fortuna, hanno distrutto le telecamere ed aperto tutte le celle. Nel corridoio sono stati messi secchi d’acqua (utili a spegnere eventuali lacrimogeni), coperte e sgabelli, qualcuno distribuiva pezze bagnate… erano pronti ad affrontare l’intervento della celere. Per circa un paio d’ore il controllo della sezione è stato in mano ai detenuti mentre alcuni di loro erano andati a parlare con il direttore e l’educatore. All’arrivo dei graduati i detenuti, probabilmente fomentati dal saluto dei solidali di un paio di giorni prima, hanno preso a gridare, fra l’altro, “No Tav liberi!”.
La calma è ritornata in serata. Almeno tre detenuti, ritenuti i promotori della protesta, sono stati trasferiti.
Ovviamente al fatto fanno seguito i soliti piagnistei della polizia penitenziaria ed alcuni sindacati di categoria hanno addirittura fatto un presidio davanti al carcere per chiedere più personale in divisa.