Intervista – sulla riforma penitenziaria in Grecia

08img_6666Intervista fatta ad una compagna sulla proposta di riforma penitenziaria in Grecia.

(…) Il disegno di legge è stato discusso il 17 giugno.  Questo disegno di legge propone la creazione di tre tipi di sezioni con un aumento proporzionale del livello repressivo. I prigionieri detenuti accusati di reati finanziari verranno relegati nelle sezioni “più tranquille” chiamate sezioni di tipi A. La maggior parte dei prigionieri verrà detenuta in terribili condizioni nelle sezioni di tipi B. Contemporaneamente verranno create le sezioni di tipo C per prigionieri ritenuti “speciali e socialmente pericolosi”. 

Il bersaglio di questa legge sono gli anarchici ed i comunisti detenuti per le loro azioni politiche e i prigionieri non sottomessi, ovvero quelli che non smettono di lottare contro la dura realtà del carcere ed infine i detenuti per crimini organizzati. I detenuti nelle sezioni C vivrebbero quindi un “carcere nel carcere”: abolizione totale dei permessi di uscita e dell’acquisizione del permesso di lavoro che ridurrebbero la durata della pena, l’inasprimento assoluto delle condizioni di rilascio (minimo 10 anni nelle sezioni di tipo C) e la creazione di sistemi di controllo panoptico sono solo alcune delle caratteristiche principali del disegno di legge. Un’ulteriore strumento di oppressione concesso ai direttori delle carceri è l’uso di forze speciali di polizia nel controllo interno e l’uso “elastico” delle armi da fuoco. Allo stesso tempo verrebbero concesse premialità e incentivi per eventuali delatori e collaboratori. Lo scopo di tutto questo è la repressione dei gruppi politici armati, la creazione di un soggetto colpevole e la prevenzione di un’eventuale osmosi tra prigionieri politicamente consapevoli ed i comuni. (…)

Assemblea aperta di anarchici ed antiautoritari contro il carcere di alta sicurezza

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