Spezziamo le catene-presidio a Piacenza

scarpeDopo il presidio in solidarietà durante la mobilitazione del coordinamento dei detenuti in lotta nell’aprile scorso, abbiamo deciso di tornare sotto il carcere delle Novate per portare solidarietà ai prigionieri in lotta, dove il carcere di Piacenza ha visto negli ultimi mesi rivolte, ammutinamenti e sabotaggi da parte dei reclusi nella sezione di isolamento.

 

 

Il carcere di Piacenza è l’ennesimo esempio della gestione esclusivamente punitiva dei detenuti, ben lontana dalla retorica democratica che vede il carcere come luogo di riabilitazione dell’individuo.

La costruzione del nuovo reparto non ha “risolto” nessun problema sostanziale, anzi ha accentuato le già precarie condizioni di detenzione, ribadendo materialmente che il carcere non risolve nulla, ma è il luogo dove le problematiche si ampliano.

Nessuna “nuova questione” potrà mascherare la vera e unica finalità del sistema carcerario: l’annientamento dell’individuo, dove ogni devianza diagnosticata dal potere viene repressa da posti infami come carcere e le strutture psichiatriche.

 

 

Contro la differenziazione, il regime di isolamento, l’alta sorveglianza, il 41/bis e di conseguenza contro la videoconferenza imposta ai compagni sotto processo come Gianluca, Adriano, Maurizio e Valerio e per continuare a dire che “Terrorista è lo Stato” Claudio, Mattia, Niccolò e Chiara, i No Tav accusati di terrorismo, devono tornare liberi, lanciamo un presidio sabato 14 giugno dalle ore 10, sotto il carcere delle Novate a Piacenza.

 

 

Libere/i tutte/i

Che la libertà evada e i muri crollino

 

 

compagne e compagni contro il carcere

 

cip: via le gabbie, 77 Piacenza

 

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