I lavoratori della Metropolitana di San Paolo in Brasile hanno scioperato 5 giorni contro il Governatore socialdemocratico Alckmin. Alckmin sta portando avanti da tempo politiche di tagli a privatizzazione del trasporto pubblico ed è coinvolto in un giro di mazzette da parte di aziende come Siemens e Alstom, che beneficiano di queste misure.
Questa lotta si è svolta sullo sfondo di una più ampia mobilitazione che dai primi di giugno vede protagonisti lavoratori della scuola e del pubblico impiego metalmeccanici e bancari, oltre ai lavoratori delle imprese di pulizia e al movimento dei lavoratori senza casa, le cui fila si sono ingrossate in seguito all’aumento vertiginoso degli affitti provocato dalla speculazione immobiliare intorno ai Mondiali di calcio.
A Rio de Janeiro sono scesi in sciopero 28mila lavoratori dei servizi impiegati presso la locale industria del petrolio. Il governo del ‘Partito dei Lavoratori’ ha reagito con forme di violenta repressione, che hanno provocato feriti e numerosi arresti. Già un anno fa l’aumento dei biglietti del trasporto pubblico era stato la scintilla che aveva innescato una grande mobilitazione di massa contro il governo.
I circa 10mila lavoratori di San Paolo hanno scioperato per 5 giorni, organizzando assemblee quotidiane che hanno visto punte di partecipazione di 2mila lavoratori. I lavoratori chiedevano un aumento salariale del 12,2% e hanno proposto di rinunciare a bloccare il servizio per non danneggiare i cittadini se in cambio i tornelli della metropolitana fossero stati lasciati aperti.
Di fronte al rifiuto hanno bloccato il servizio. Lo Stato ha dichiarato lo sciopero illegale comminando una mula di 40mila dollari per ogni giorno di sciopero al sindacato e permettendo alla Metro di licenziare 43 lavoratori. Lo sciopero ora si è concluso. I lavoratori hanno ottenuto un aumento delle retribuzioni dell’8,7%, ma minacciano di riprendere la lotta giovedì, in occasione della prima partita del mondiale a San Paolo, se i licenziamenti non verranno ritirati.
ControCorrente chiede agli autoferrotranvieri italiani e tutti coloro che in Italia lottano contro la privatizzazione dei servizi pubblici di esprimere solidarietà ai lavoratori della Metro di San Paolo e chiedono al Governo e all’Azienda che gestisce la Metro il ritiro dei licenziamenti e la fine delle politiche di tagli e privatizzazione che colpiscono trasporto e servizi pubblici in tutto il mondo.
Abbiamo preparato una lettera di solidarietà chiediamo ai colleghi di inviarci la loro adesione. Noi dipendenti di alcune delle maggiori aziende di trasporto pubblico italiane siamo venuti a conoscenza della lotta dei nostri colleghi dipendenti della Metropolitana di San Paolo, ne condividiamo le ragioni, visto che siamo sottoposti alle stesse politiche di tagli e privatizzazione che vengono portate avanti in tutto il mondo e vi esprimiamo piena solidarietà. Chiediamo che siano ritirati i licenziamenti che hanno colpito alcuni dei colleghi in sciopero e le multe inflitte al sindacato.
Riteniamo vergognoso che si cerchi di abbellire l’immagine del Brasile attraverso politiche che vanno a colpire i lavoratori e le fasce più povere della popolazione. Faremo di tutto per informare i nostri colleghi e i lavoratori italiani, attraverso i messi a nostra disposizione, della repressione che sta colpendo i lavoratori brasiliani all’ombra della Coppa del Mondo.
Seguono FIRME
Potete inviare la vostra adesione alla lettera inviando al seguente indirizzo e-mail lavoratorigtt@gmail.com il vostro nome e cognome ed azienda di appartenenza.
I messaggi di solidarietà possono essere inviati a:
sindicato@metroviarios-sp.org.br (e per conoscenza a andre.ferrari@uol.com.br).
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