Galera di Caltanissetta 23/05/2014
Salute a tutte/i!
Come ci ha dimostrato Valentin, la spinta di combattere la si può determinare solo combattendo! Valentin, l’ergastolano albanese che si trovava nella stessa sezione d’isolamento AS dove stavo io (Pagliarelli) è riuscito a evadere durante l’ora d’aria, dopo aver individuato il punto debole del sistema di controllo su cui agire. (L’assenza della sentinella sul muro di cinta! Questo è stato dovuto dal fatto che l’autorità carceraria si sentiva troppo sicura dall’impossibilità di scavalcare quel muro di cinta senza essere visti. Perchè di fronte è collocata la caserma delle guardie e anche l’aula bunker, impegnata in questo periodo nel processo/farsa “trattativa stato-mafia”). Succesivamente aver fatto sei mesi di 14bis per l’evasione dal carcere di Parma (dove era reduce da un altro 14bis di nove mesi!) Valentin aveva iniziato a fare l’isolamento diurno. In quel bel giorno di sole, nell’ora pomeridiana dalle 13.00 alle 14.00, siamo stati in due a scendere all’aria, io e Valentin (chiaramente in passaggi/loculi separati e distanti) dopo la scoperte della sua meravigliosa autoliberazione (scavalcando l’alto muro dei passeggi, il muro di cinta e le successive alte ringhiere con l’aiuto di una corda e alla luce del sole!) è iniziato il putiferio per avviare l’inutile ricerca. Non è una novità che i carcerieri se la presero con noi detenuti che ci troviamo in sezione (eravamo in quattro), blindi chiusi, sospensione dell’ora d’aria, perquisizioni alla ricerca di lenzuola “mancanti” che avrebbe utilizzato Valentin per la sua fuga (cosa per altro impossibile, dato che siamo isolati tra noi e super controllati!) un clima teso e avvelenato, scaricando su di noi le loro miserie e i loro metodi con la solita procedura dei continui sopralluoghi di magistrati, scientifica, loschi figuri e autorità di ogni tipo…Dopo due giorni vengo trasferito in questo lager punitivo risalente al periodo borbonico. Nel frattempo avevo terminato i nove mesi di 14bis, già dal 2 maggio. “L’accoglienza” non ha lasciato alcun dubbio. Mi hanno tolto le lenzuola di ricambio e consegnato lo “stretto necessario” di vestiario. Sono stato collocato sempre in isolamento in una sezione AS3 (mi mancava “visitare” l’ AS3 ora ho completato il girone!)
Hanno sbarrato un piccolo spazio vuoto che si trovava tra il muro e la rete arrugginita che sovrasta il passeggio in cui trascorro solo, le mie due ore d’aria. Perquisizioni quotidiane, battiture più volte al giorno e metal detector quattro volte al di’ (questo lo fanno con tutti credo). Mi considerano come se volessi spiccare il volo da un momento all’altro! I commenti di alcune guardie facevano riferimento all’evasione di Valentin. Normale amministrazione dunque! Non è un caso che quando stavo al Pagliarelli avevano preso le misure per verificare la distanza tra il passeggio dove stavo io, e quello dove stava lui. Che si facciano tutte le seghe repressive che vogliono, per me non fa alcuna differenza! Questa continuità vendicativa sta invece a dimostrare la loro vulnerabilità e paura nei confronti di chi ha la determinazione di scaldarsi attorno al fuoco dei non sottomessi. L’autorità di questo carcere mi fa sapere a “voce”, che hanno una disposizione interna che impone nei miei confronti la “massima sicurezza” e che non sono tenuti a comunicarmelo ufficialmente. Non parlano più di situazione provvisoria col mio successivo ritorno ai circuiti di “media sicurezza”. Dopo una settimana mi hanno notificato, per il momento, l’applicazione di un provvedimento disciplinare con dieci giorni d’isolamento, preso due giorni prima di aver terminato il 14bis perchè mi sono rifiutato di fare colloquio con la psicologa, nonostante fosse un mio “diritto” rifiutare! Quindi con le ulteriori restrizioni del caso. Certo è che continuando in questo modo, la voglia di evadere ti viene veramente, è un’istigazione alla rivolta e all’evasione, semmai ce ne fosse bisogno!
Con gioia e rabbia indomita vi abbraccio tutti/e!
Davide Delogu
c/o c.c. Caltanissetta
via Messina 94
93100 Caltanissetta
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