Da una lettera di Maurizio Alfieri

liberaciooneSpoleto, 10 settembre 2013, inizio della mobilitazione e sciopero nazionale
“Carissimi/e compagni/e,
… Io sono felice perché il trasferimento da Terni non è riuscito a bloccare la mia lotta per convincere tutti i prigionieri a lottare con ideali di libertà, uguaglianza, fratellanza, e per la propria dignità.
Addirittura mentre vi sto scrivendo (10 settembre) c’è il giudiziario che ha iniziato la battitura e il casino mi riempie di gioia, anche se avevamo scritto che la battitura inizierà dal 18 al 30, ma evidentemente la rabbia è tanta e tutti si vogliono sfogare … che bella musica…
Solo la lotta ci paga di tutto, lottando cercano di sconfiggerci trasferendoci, isolandoci, punendoci, ma se non lottiamo abbiamo già subito una sconfitta, per cui invogliamo tutti a non subire più e a sfidare i nostri nemici senza paure e timori guardandoli negli occhi…
… Ci vuole un’insurrezione, bisogna passare alla rivolta popolare, e non capisco perché il popolo continua a subire con rassegnazione e non passano alle armi! Addirittura adesso si stanno inventando di vendere i generi alimentari scaduti come sta avvenendo in alcuni supermercati, e non si rendono conto che questo oltre ad essere un insulto è un modo di dividere le categorie di classi sociali, proprio quello che fa la casta (luridi infami).  
… Adesso miei cari/e compagni/e termino di scrivere in attesa di poter leggere presto sull’opuscolo (di OLGA) che a Spoleto tutti i prigionieri hanno usato l’arma della solidarietà che ha scaldato i cuori di tutti/e. Se non c’era la distanza un presidio sarebbe stato come entrare in tutti i lager italiani…

V.V. B. Maurizio (“A” cerchiata)

N.B. Un abbraccio a tutti i compagni/e no tav e tutta la valle che resiste… le betoniere e camion hanno scaldato il mio cuore…

Ci vediamo il 7 ottobre. Non vedo l’ora.

 

Questa voce è stata pubblicata in Lotte e Repressione e contrassegnata con , , , , , , , . Contrassegna il permalink.