Documento dei detenuti della casa circondariale di Buoncammino – Cagliari

10443_525110607548219_670744875_nDocumento dei detenuti della casa circondariale di Buoncammino – Cagliari per la diffusione alla manifestazione di Parma 25 maggio 2013
Uniti contro la repressione.

Noi sottoscritti detenuti nel carcere “Buoncammino” di Cagliari iniziamo, a partire dal 25 maggio, fino a quando riusciremo ad andare avanti, lo sciopero del carrello, rifiutando il vitto dell’amministrazione penitenziaria, per fare presente a tutto il mondo esterno la realtà della tortura istituzionale dell’apparato della giustizia che i detenuti di tutte le carceri dello stato italiano stanno subendo da sempre! Non si può ancora aspettare e ribadiamo l’urgente necessità affinché venga applicata una forte amnistia generalizzata che prenda tutti i reati, e che vengano abrogate tutte le leggi disumane. Uno stato che prevede nei suoi codici il regime di tortura del 41 bis, realizzato per annientare il prigioniero sia fisicamente che psicologicamente e che lo priva di qualsiasi condizione umana, che prevede di fare marcire nelle galere con un “fine pena mai”, alla “morte in vita” i detenuti condannati alla pena dell’ergastolo, che ci aggravala condanna con la recidiva della Cirielli, con l’ostativo del 4 bis, che non ci permette di usufruire delle misure alternative, e che in linea generale si esce se diventi collaboratore di giustizia, con la logica di ricattarti, di castigarti e di premiarti per isolarci ancora di più. Uno stato, quello italiano, unico al mondo per il terrorismo carcerario che esso affligge, che si vendica con l’applicazione di leggi aberranti, sostenendo che questa tortura è finalizzata alla rieducazione, reinserimento sociale, e tutte retoriche di questo tipo. Che ci tiene in condizioni detentive disumane di sovraffollamento, con l’insorgenza di malattie derivate dalla detenzione, con continui atti di autolesionismo e omicidi si stato chiamati suicidi, come tragica conseguenza dell’oppressione penitenziaria, che ci tengono chiusi 21 ore al giorno senza fare niente, con carenze igienico-sanitarie, da far paura, mentre la struttura cade letteralmente  a pezzi (vedi l’altro giorno è crollato un pezzo del ballatoio del secondo piano) la lista è ancora lunga purtroppo e ci riserviamo affinché più avanti possiamo intraprendere altre forme di sciopero. Ora lasciamo spazio alla nostra pacifica protesta, con l’augurio per tutti quanti noi detenuti affinché possiamo trovare la forza e l’unità per affrontare il mostro carcerario. Ricordiamo che il tribunale di Strasburgo ha più volte sanzionato e definito le carcere italiane come luoghi di tortura, e l’Italia si guarda bene nel non inserire il reato di tortura nel codice penale, come invece è espresso nella carta costituzionale della comunità europea dei diritti del uomo .

Per tutti i detenuti che non lo sanno, il 25 maggio è la giornata di lotta in cui si terrà la manifestazione nazionale /generale contro il carcere, il 41 bis, la differenziazione, e l’isolamento, indetta dall’Assemblea di lotta “Uniti contro la repressione”, inviamo questo presente comunicato, che annuncia il nostro sciopero all’assemblea e a tutte le associazioni, gruppi e realtà di cui siamo a conoscenza, che supportano le lotte dei detenuti.

Per conoscenza inviamo la presente al Ministro della Giustizia, al Presidente della Repubblica, al Provveditorato, al Sindaco di Cagliari e alla stampa ufficiale.

Buon cammino 25 maggio 2013
Seguono 301 firme di detenuti

Venerdì 31 maggio è stato fatto un saluto ai prigionieri del carcere di Buoncammino in sciopero del carrello da sabato 25 maggio per denunciare la situazione in cui versano le carceri e in particolare il carcere cagliaritano.

Una quarantina di persone si è mossa sui due lati del carcere a salutare e far sentire la propria vicinanza ai prigionieri: torce, petardini, urla, cori e qualche intervento al megafono hanno caratterizzato il presidio che è stato accolto molto bene da dentro.

La logistica del carcere permette una notevole interazione con i carcerati, che hanno cantato insieme ai solidali i cori per la libertà, contro gli sbirri e hanno interrotto la battitura per ascoltare la lettura dei comunicati.

 

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