L’ Assemblea di lotta “Uniti contro la repressione” nasce in seguito al dibattito scaturito dal bilancio della manifestazione tenutasi a L’Aquila il 18/6/2011.
Ricordiamo che quella manifestazione fu organizzata in solidarietà con gli imputati condannati in primo grado, per apologia di reato e per danneggiamento e violazione di proprietà privata, a pene che arrivano fino ai 2 anni, per aver gridato lo slogan ” La fabbrica ci uccide, lo Stato ci imprigiona, che cazzo ce ne frega di Biagi e di D’Antona” e per aver tagliato la recinzione antistante il carcere ed averne invaso l’area circostante, durante la manifestazione svoltasi il 03/06/2007 a L’Aquila, contro il 41bis, il carcere e in solidarietà con i rivoluzionari prigionieri.
Il bilancio che é seguito alla manifestazione del 18/6/2011, ha posto la necessità e l’esigenza di dare continuità al lavoro contro il carcere, il 41bis, la repressione.
Tutti gli organismi che hanno partecipato a questo bilancio si sono trovati concordi nel creare una struttura stabile, a livello nazionale, che possa dare un contributo alla lotta, sia sul piano dell’analisi, sia sul piano pratico, che sviluppi momenti pubblici di dibattito, mobilitazioni, materiali di controinformazione etc.
Ecco, quindi, che nasce l’Assemblea di lotta “Uniti contro la repressione”.
La prima “uscita” dell’ Assemblea é stata la partecipazione, con un proprio spezzone ed un proprio striscione, alla manifestazione del 25/2/2012, in Val di Susa, in solidarietà ai compagni NO-TAV arrestati il 25/1/2012. Si sono poi succedute diverse manifestazioni, come il corteo nazionale contro il 41bis tenutosi a Parma il 25 maggio 2013, altre iniziative contro la repressione, la produzione di materiali utili all’approfondimento e il lo sviluppo di un rapporto con alcuni avvocati.
La ferma volontà delle compagne e dei compagni dell’assemblea è quella di diffondere e tenere alta la solidarietà di classe e l’ Assemblea si pone anche l’obbiettivo di allargarsi, sia perché considera fondamentale estendere la lotta, sia perché sono numerosi i compagni che, in Italia, si occupano di questi temi e possono essere interessati ad un lavoro comune.
Oltre all’importante aspetto della lotta contro il carcere, e in particolare contro il 41bis, si vuole cercare di sviluppare un lavoro di appoggio e di sostegno concreto alle lotte oggi attive in Italia (lavoro, scuola-università, casa, difesa dei territori, ecc), costruendo una rete di solidarietà di classe, di rapporti, di strumenti sia teorici che pratici di difesa politica e legale. Tutto questo inevitabilmente contestualizzato nella situazione attuale internazionale, cercando sia di mantenere attivo il dibattitto, ma soprattutto la pratica della solidarietà internazionalista.