In occasione della settimana di azione internazionale in solidarietà con Ahamad S’adat e tutti i prigionieri palestinesi (17-25 ottobre) saremo davanti al consolato di Francia e a quello Usa in solidarietà al rivoluzionario prigioniero Georges Ibrahim Abdallah.
Detenuto in Francia dal 1984 poteva essere liberato già dal 1999, ma viene tenuto ostaggio con la complicità di Usa e Israele. Georges è un combattente per la causa palestinese, ha militato nel Fronte Popolare di Liberazione della Palestina (Fplp) e, successivamente, nelle Frazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi (Farl) che avevano l’obiettivo di portare la lotta nei centri imperialisti stessi. Nel 1982, a Parigi, le Farl colpiscono il colonello Usa Charles Ray e il diplomatico sionista Yaakov Bar Simantov. Due anni dopo Abdallah viene arrestato e condannato all’ergastolo. In carcere continua la sua lotta a fianco dei tanti rivoluzionari prigionieri che nel mondo lottano contro la tortura dell’isolamento e contribuisce al dibattito per lo sviluppo della lotta antimperialista e per la causa palestinese. A sostegno della sua resistenza, dall’Europa al Medio Oriente, si è sviluppato un movimento che si mobilita unendo alla lotta contro il carcere quella antimperialista.
“Non c’è appoggio alla resistenza palestinese senza appoggio ai suoi prigionieri”: il 24 ottobre saremo in piazza con questo slogan che la resistenza palestinese ci ha insegnato anche a sostegno dell’Intifada, delle decine e decine di ragazzi e ragazze palestinesi che muoiono ribellandosi all’occupazione sionista e al collaborazionismo dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) con l’entità sionista. Un sacrificio che ha l’enorme merito di riportare la questione palestinese, con la sua centralità oggettiva, in primo piano nell’attuale “intrigo mediorientale”. Una centralità che ripone i giusti termini della questione contro la dominazione imperialista che si perpetua da più di 60 anni. Il popolo palestinese ancora una volta esprime la sua eroica determinazione nel rispondere alla segregazione e ai tentativi di annientamento esercitati contro di esso dall’entità sionista e dai suoi complici. Resistenza che oggi vive anche all’interno delle carceri dove i prigionieri sono in lotta contro le misure detentive.
Di nuovo la Palestina si mostra come fondamentale barricata antimperialista contro i tentativi di inglobamento dell’area messi in campo dagli Usa e dalla Ue nel quadro della più generale instabilità globale che mette a dura prova l’imperialismo che acutizza ed estende la guerra suscitando scenari da terza guerra mondiale.
In questo scenario, dal 28 settembre 2015 al 6 novembre 2015, si sta svolgendo in Portogallo, Spagna e Italia l’esercitazione militare Nato denominata Trident Juncture, una delle esercitazioni militari più importanti dalla caduta del muro di Berlino che coinvolge 30 Stati, 36.000 militari, 60 tra navi e sottomarini e 140 tra aerei ed elicotteri. Con essa la Nato tenta di riposizionarsi all’interno dello scontro in atto dentro al quale la discesa in campo della Russia ha scoperchiato le carte del tragico gioco del burattinaio Usa delle guerre per procura.
E, proprio il 24 ottobre, contro quest’esercitazione si terrà a Napoli una grossa manifestazione contro la Nato e le sue guerre.
Il 24 ottobre saremo davanti al consolato Usa, al fianco di tutti quelli che scenderanno in piazza a Napoli.
Con la lotta di Georges e di tutti i prigionieri palestinesi!
A sostegno dell’Intifada: con il popolo palestinese fino alla vittoria!
Contro la Nato e la guerra imperialista, libertà ai popoli!
Fronte Palestina;
Collettivo Contro la Repressione per un Soccorso Rosso Internazionale;
Assemblea di Lotta “Uniti Contro la Repressione”