Dalla parte del diritto all’abitare
Chi sfrutta per lucrare, chi lotta per campare, quale tra le due è l’opzione criminale?
La prima cosa che oggi ci hanno detto i compagni appena siamo riusciti a contattarli telefonicamente, è stata: era nell’aria!
Solitamente non è un menagramo, ma quando ti trovi ai picchetti antisfratto senza dispiegamento di forze di polizia a cui sei abituato, quando vedi che i quotidiani locali iniziano una campagna sempre più martellante, vuol dire che sta per succedere qualche cosa ed oggi la tempesta è arrivata.
All’alba di giovedì 18 febbraio con un’ampia operazione di polizia, sono state perquisite le case di 11 militanti del Comitato di Lotta per la Casa sparse tra Padova, Schio (Vi) e Cagliari e la sede dell’Associazione Culturale Nicola Paisian, meglio nota come InfoSpazio ChinaTown.
L’accusa per tutti i coinvolti è di associazione a delinquere finalizzata all’occupazione di immobili.
Al termine della lunga mattinata in questura, sono stati eseguiti 4 arresti domiciliari, 5 obblighi di firma e 2 divieti di dimora a Padova, mentre la sede dell’associazione è stata posta sotto sequestro, così come il materiale per trasmettere di Radio Radiazione.
I reati contestati agli 11 militanti sono l’aver difeso il diritto alla casa per decine di famiglie, frapponendosi tra esse, polizia e ufficiali giudiziari.
Sono colpevoli aver costantemente denunciato i progetti speculativi di Ater e comune, la svendita del patrimonio pubblico, di aver censito ed indicato le decine, centinaia di case popolari vuote e qualche volta di aver deciso di aprirne alcune per dare un tetto a precari, disoccupati, famiglie italiane e non, che in questa lunga crisi stanno pagando con la vita l’arricchimento di pochi.
Un lavoro necessario in un Veneto sempre meno opulento e sempre più rancoroso; per rendersene conto basta scorrere i commenti agli articoli di giornale. Commenti sgrammaticati, scritti digrignando i denti e gioendo che ancora una volta lo sforzo ‘pubblico’ sia rivolto ad arrestare, chiudere e sequestrare dietro a lastre di ferro realtà resistenti.
È proprio dietro ad un portone metallico che la polizia oggi ha chiuso l’infospazio ChinaTown, attivo in quartiere e conosciuto per aver difeso un campo di calcio facendo nascere l’A.s.d. Quadrato Meticcio, l’aver promosso la cultura indipendente, tramite un punto di distribuzione editoriale e numerose iniziative pubbliche, per aver dato spazio agli abitanti del quartiere per riunirsi ed organizzarsi, affrontando insieme la quotidianità. Spazio frequentato quotidianamente per il doposcuola per bambini, per le proiezioni gratuite etc etc.
Siamo quindi al fianco delle compagne e dei compagni oggi coinvolti e ci auguriamo che il teorema giudiziario possa venir presto smontato permettendo loro di tornare a lottare nelle strade di Padova.