Martedì 15 gennaio al tribunale di Padova si è svolta l’udienza preliminare per i quattro compagni che sono stati rinviati tutti a processo. Il Comune di Padova si è costituito parte civile, e durante l’udienza un suo rappresentante ha letto degli stralci di una dichiarazione sulla “pericolosità” dei capi d’accusa verso i compagni e delle minacce al sindaco Zanonato, nei confronti del quale “era organizzato addirittura un attentato”! Il tutto, naturalmente, con il chiaro obiettivo di creare terra bruciata e isolamento attorno ai compagni sotto processo e al Gramigna. La prossima udienza sarà il 3 aprile in cui saranno presentati i testimoni e in seguito si passerà al dibattimento. Fuori dal tribunale si è svolto un presidio partecipato da una ventina di solidali con volantinaggi e interventi al megafono.
Collettivo Politico Gramigna
QUATTRO COMPAGNI INDAGATI PER ISTIGAZIONE AL LAVORO!
ZANONATO A LAVORARE PROPRIO NON CI VUOLE ANDARE!
I fatti
Il 28 settembre 2011, alle 6 del mattino, polizia e digos perquisivano le case di quattro compagni del Collettivo Politico Gramigna e la sede dell’Associazione Culturale Nicola Pasian in Piazzetta Caduti della Resistenza. L’operazione era dovuta a presunte minacce nei confronti del sindaco Flavio Zanonato attraverso l’affissione di un manifesto, dove un ironico “Tribunale Popolare Antifascista” condannava il sindaco a “lavorare per anni 20 in fonderia”! Durante la perquisizione sono stati sequestrati PC, vestiti, materiali informativi e alcuni petardi (spacciati dalla questura come armi da guerra). Martedì 15 gennaio presso il tribunale di Padova inizierà il processo contro i quattro compagni.
Le accuse
Gli indizi a carico del podestà di Padova erano fondati e sono quotidianamente reiterati: concessione e patrocinio di spazi pubblici al partito neofascista Casapound, i cui membri sono responsabili di aggressioni in tutta Italia, culminate anche in assassinii, militarizzazione e cementificazione della città, pesante collusione con la speculazione edilizia cittadina, svendita delle case popolari agli sciacalli delle lobby immobiliari, sgomberi contro gli spazi occupati (come è avvenuto il 24 dicembre scorso con lo sgombero e il sequestro del CPO Gramigna di via Corrado 3).
Non solo, sarebbe d’aggiungere l’aggravante dell’associazione a delinquere con il Partito Democratico, partito impegnato nell’appoggio alle politiche di miseria del fu governo tecno-fascista di Monti, votando la riforma Fornero e l’attacco ai diritti dei lavoratori, come per l’articolo 18, favorendo la svendita dei servizi sociali: tagli all’istruzione pubblica, ai trasporti, alla sanità e l’innalzamento dell’età pensionabile. Sostenendo la devastazione della Val di Susa e il continuo sperpero di denaro pubblico per il progetto Tav. Appoggiando le missioni “umanitarie” e alle conseguenti e smisurate spese militari, oltre che essere complici dei genocidi causati dalle vere armi da guerra prodotte anche dal nostro paese. Insomma una colpevolezza lampante!
Il verdetto
A finire sul banco degli imputati però non saranno lor signori rei di farci vivere nella miseria, ma quattro nostri compagni, perché hanno minacciato, stando all’ordinanza del tribunale, di un “male ingiusto” Zanonato: lavorare in fonderia per anni 20.
Sorte che per il sindaco suona come una minaccia, mentre per migliaia di lavoratori e di proletari è oggi una speranza per campare in questo marcio sistema, basti pensare ai 2 milioni e 900 mila disoccupati, il 35% sotto i 25 anni. Per i padroni spaccarsi la schiena in fabbrica, nei campi e nei cantieri è un male ingiusto, ma vogliamo ricordare loro che ogni giorno in Italia e in tutto il mondo si muore di lavoro e che nel nostro “democratico” paese ci sono circa 3 morti sul lavoro al giorno. Questo è per noi un vero male, questa è la reale ingiustizia!
Non saranno le denunce a farci cambiare idea su chi sono i reali nemici e i colpevoli in questa società, né serviranno i tribunali a farci smettere di lottare per un sistema senza sfruttamento, divisione di classe e guerre. Rifiutiamo di delegare le nostre vite alle prossime urne elettorali perché non basta cambiare una classe politica per trasformare l’attuale situazione. Bisogna cambiare radicalmente la società!
SABATO 12 GENNAIO, INFOSPAZIO CHINATOWN via varese 10 Padova SERATA DI SOLIDARIETA’
DALLE 19.00 APERITIVO, BUFFET BENEFIT E CONCERTO ROCK ‘N BLUES
CON “I SICARI” e CONSORZIO SUONATORI INTERINALI (jazz)
MARTEDI’ 15 GENNAIO ORE 9.30 TRIBUNALE DI PADOVA
PRESIDIO DI SOLIDARIETA’ CON I COMPAGNI SOTTO PROCESSO
Collettivo Politico Gramigna