Non c‘è lotta al capitalismo senza lotta contro il carcere
Non c’è lotta contro il carcere senza lotta al 41 bis
Non c‘è lotta al capitalismo senza lotta contro il carcere
Non c’è lotta contro il carcere senza lotta al 41 bis
Mercoledi 27 marzo 2013 alle ore 12.00 al tribunale di L’Aquila si svolgerà l’udienza di appello contro gli undici compagni/e condannati in primo grado il 16 novembre 2010 a due anni di carcere ciascuno per l’articolo 414 cpp, apologia di reato, per aver scandito lo slogan: “la fabbrica ci uccide, lo stato ci imprigiona che cazzo ce ne frega di biagi e di d’antona”. I fatti risalgono al corteo del 3 giugno 2007 a L’Aquila contro il carcere, il 41 bis, in solidarietà ai rivoluzionari prigionieri e alle lotte di tutti i detenuti. Nonostante siano trascorsi alcuni anni, la magistratura ha la memoria lunga e tiene sempre ben oliato il proprio ingranaggio “democratico” per comminare denunce e carcere ai proletari e ai rivoluzionari. Continua a leggere
Il 27/02/2013, a Milano, di fronte al Consolato Generale di Francia, si è tenuto un presidio per esprimere il sostegno e la solidarietà nei confronti del compagno Georges Abdallah, militante comunista e antimperialista, combattente per la causa palestinese, rinchiuso presso le carceri del governo imperialista e guerrafondaio francese Continua a leggere
Invitiamo a partecipare e a diffondere le iniziative benefit a sostegno dei compagni/e sotto processo per i fatti risalenti al corteo del 2007 a L’Aquila. Il prossimo 27 marzo alle ore 12 al tribunale di L’Aquila si svolgerà l’udienza d’appello. In allegato il manifesto delle iniziative benefit a Bologna e a Padova e l’appello per una partecipazione solidale il giorno dell’udienza.
Alcuni imputati
Presidio
Mercoledì 27 febbraio 2013 – ore 15.00
Milano Consolato Francese – Via della Moscova
27 agosto: scatta l'”operazione Ixodidae”, un’inchiesta per 270 bis (associazione sovversiva) che vede indagati 43 anarchici di Trento e Rovereto. Due compagni vengono arrestati e uno, Massimo, si trova tutt’ora agli arresti domiciliari.
27 febbraio: presso il tribunale di Trento si terrà il processo, con rito abbreviato, contro gli otto compagni per i quali i PM Amato e Ognibene hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio. Lo stesso giorno verrà probabilmente emessa la sentenza. Continua a leggere
Comunichiamo l’attesa notizia che dalla mattina di domenica 17 febbraio il compagno Massimiliano Toschi è in libertà senza nessuna restrizione e ieri è arrivato finalmente a Padova. Max fu arrestato il 12 febbraio 2007 durante l’operazione tramonto assieme ad altri quindici compagni e da sei anni si trovava detenuto nella sezione AS2 del carcere di Siano Catanzaro dove sono detenuti da tempo altri prigionieri politici comunisti. Con la gioia di aver potuto riabbracciare un nostro compagno dopo tanto tempo, il nostro pensiero ora và agli altri compagni ancora detenuti a Siano dal 2007, ai quali esprimiamo tutta la nostra solidarietà di classe, così come a tutti i compagne e le compagni prigioniere/i.
Terrorista è chi sfrutta e bombarda!
Libertà per tutte le compagne e i compagni prigioniere/i !
Collettivo Politico Gramigna
www.cpogramigna.org
Sempre di più all’interno delle carceri, quali strumenti di coercizione per eccellenza, i prigionieri vengono sottoposti a misure punitive, trattamenti differenziati e carcere duro, che la legge di lorsignori prevede tramite articoli quali il 14 bis e il 41 bis dell’op, volti sia a isolare e sottomettere la volontà di chi alza la testa e si ribella a questo marcio sistema sia ad attaccare l’identità politica del detenuto. Contro tutto ciò è possibile resistere e lottare, come molti prigionieri ci dimostrano ogni giorno continuando a fare sentire la loro voce, a difendere la loro identità e i diversi percorsi di lotta a cui appartengono. Continua a leggere
Torino aula bunker carcere Le Vallette 14 febbraio 2013
Come avevamo deciso una piccola delegazione di “imputate/i”oggi è entrata in aula. Già l’ingresso è stato segnato da qualche novità chiaramente introdotta come risposta all’azione collettiva della precedente udienza. Si entra infatti separati, prima gli/le “imputate/i”, poi il “pubblico”. Una volta dentro non ci fanno entrare immediatamente nei banchi, perché “il presidente ha dato l’ordine di ingresso solo nel corso dell’appello”. In aula sono disposti una trentina di carabinieri. Lui pretende di farci entrare uno/a alla volta, invece riusciamo ad entrare tutte/i assieme quando ha concluso l’appello – un’operazione che dura oltre mezz’ora. Prima dell’inizio i cameraman delle televisioni chiedono al tribunale di poter riprendere, il presidente gli dà l’ok, escludendo però di riprendere noi dato il nostro rifiuto. Continua a leggere
Il 10 gennaio un tribunale francese ordinava infine il rilascio (legato a un’espulsione) di Georges Abdallah, dopo oltre 28 anni trascorsi detenuto in Francia. Malgrado tale detenzione eccezionalmente lunga, Georges Abdallah ha mantenuto il suo impegno al servizio dei popoli arabi libanese e palestinese contro il sionismo, l’imperialismo e la reazione araba. Georges era divenuto contemporaneamente un esempio dell’accanimento della repressione imperialista, e un esempio di resistenza e di determinazione rivoluzionarie. Dunque, noi abbiamo creduto al rilascio di Georges, ma le autorità francesi, non emettendo l’ordinanza di espulsione, hanno reso inoperante la decisione del tribunale. Sotto pressione diretta e chiara degli USA (dichiarazione del Dipartimento di Stato, petizioni di membri del Congresso…), il governo francese perpetua così il blocco di una decisione del tribunale. Continua a leggere