Marco agli arresti domiciliari

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Quasi al termine di un bel presidio numeroso e rumoroso arriva la bella notizia: Marco esce dal carcere delle Vallette e va ai domiciliari senza restrizioni!

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a Marco, redattore di radio Black out, arrestato durante gli scontri avvenuti durante il corteo del Primo Maggio a Torino

In una delle tante cariche che la polizia ha sferrato contro i manifestanti, una ragazza inciampata a terra viene presa e malmenata dagli sbirri per essere portata via. Tra le manganellate di quest’ultimi, al fine di allontanare la gente che solidarizzava con lei, un gruppo di compagni che non si trova a mani vuote, è stato in grado di resistere e rispondere alla ferocia della polizia, restituendo a qualche digos un po’ della violenza ricevuta. Questo è costato l’arresto del compagno Marco, prima fermato e poi arrestato, a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza.
La giornata del Primo Maggio a Torino è stata importante, perché si sono intrecciate tra loro diverse tensioni, sia sul piano locale che nazionale. Migliaia sono le persone scese in piazza, No Tav, famiglie, anziani, donne, disoccupati e studenti, per contestare la presenza del partito democratico, stanche di una pessima amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Fassino, che sfilava alla parata istituzionale al fianco di Chiamparino, attualmente impegnato nella campagna elettorale per le elezioni regionali. L’apice della provocazione è stato l’arrivo del senatore Pd Esposito, tra i primi sostenitori del progetto del Tav. Di fronte alla rabbia della gente che rivendicava il diritto a manifestare e contestare questi loschi figuri, protetti nel corteo da un nutrito servizio d’ordine del Pd, questo ha risposto aprendo la strada alla polizia pronta ad allontanare le persone a suon di manganelli. Nonostante le cariche violente e il tentativo di isolare la parte antagonista e di classe del corteo, la sbirraglia non è riuscita ad impedire ai compagni di raggiungere il palco e aprire uno striscione in solidarietà ai 4 No Tav in carcere. La polizia è dovuta indietreggiare sommersa da una folla di persone che intonava Bella Ciao. Se da un lato la resistenza popolare è stata più forte di quella dei caschi blu, dall’altro lato il Pd è consapevole della mancanza di consensi a causa delle politiche antipopolari che attua e per tale ragione deve difendersi nei cortei dalla collera popolare.
La giornata del Primo Maggio è stata anche un riflesso del malessere sociale che si vive in questo periodo, perché molta gente ha espresso e indirizzato il proprio dissenso verso il partito dell’austerità, il partito della precarietà, del Job Acts e il partito del Tav, un partito che risponde ai bisogni della gente con la politica del manganello, come hanno dimostrato anche le recenti manifestazioni a Roma, quando la gente è scesa in strada per difendere il diritto alla casa. Non solo a Torino, il Primo Maggio è stato all’insegna di una giornata di lotta, anche a Bologna, Brescia e Piacenza, e anche oltre i confini nazionali, come a Istanbul, dove il premier Erdogan ha vietato l’accesso a Piazza Taksim, luogo simbolo del Primo Maggio di lotta.
Con l’arresto di Marco, detenuto nel carcere delle Vallette, non hanno solo imprigionato un altro attivista No Tav, ma un compagno sempre in prima linea nelle lotte sociali, attaccando tutto il movimento di classe Torinese. La solidarietà si è manifestata subito con un saluto sotto al carcere delle Vallette e il prossimo appuntamento sarà per sabato 3 maggio con un presidio sotto al carcere alle ore 17.
Rispondiamo uniti, rilanciando la partecipazione numerosa al corteo popolare nazionale di sabato 10 maggio a Torino.

Marco libero!
No Tav liberi!
La solidarietà è un’arma!

Radiazione.info
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