27 agosto: scatta l'”operazione Ixodidae”, un’inchiesta per 270 bis (associazione sovversiva) che vede indagati 43 anarchici di Trento e Rovereto. Due compagni vengono arrestati e uno, Massimo, si trova tutt’ora agli arresti domiciliari.
27 febbraio: presso il tribunale di Trento si terrà il processo, con rito abbreviato, contro gli otto compagni per i quali i PM Amato e Ognibene hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio. Lo stesso giorno verrà probabilmente emessa la sentenza.
“Ixodidae” si inserisce nel quadro di un più generale attacco dello stato verso i suoi nemici dichiarati, gli anarchici. Solo nell’ultima estate si contano altre tre inchieste per reati associativi (operazioni “Ardire”, “Mangiafuoco” e “Thor”), che hanno portati ad arresti e misure cautelari per svariati compagni. Scopo evidente di questo attacco è isolare la componente rivoluzionaria dal più generale tessuto delle lotte sociali, precauzione quantomai necessaria in una fase di impoverimento, in cui troppo alto è il rischio che idee e pratiche sovversive trovino presso molti sfruttati menti lucide e mani pronte all’azione. Non solo: colpendo gli anarchici il potere tenta di intimidire tutte quelle lotte che fuoriescono dall’alveo della compatibilità istituzionale, su tutte la lotta No TAV.
27 febbraio ore 9.00 presso il Tribunale di Trento
PRESIDIO IN SOLIDARIETA’ CON GLI ANARCHICI SOTTO PROCESSO.
CONTRO I TENTATIVI DI DISINFESTAZIONE SOCIALE, PER LA DIFFUSIONE DEL VIRUS DELLA RIVOLTA.