Massima solidarietà militante al Comitato di Lotta per la casa di Padova, a Radiazione e a tutte le realtà della sede di Piazzetta Caduti della Resistenza!
Denunciamo a gran voce la gravità dell’operazione poliziesca svoltasi il 18 febbraio 2016 a Padova con numerose perquisizioni, sequestro della sede dell’Associazione “Nicola Pasian” in Piazzetta Caduti della Resistenza e l’attuazione di 11 misure cautelari (4 arresti domiciliari).
L’operazione, eseguita dalla digos, su richiesta del procuratore capo di Padova Matteo Stuccilli e del pm Federica Baccaglini, porta ancora una volta il lugubre timbro di quella magistratura, legata al Partito Democratico e alla sinistra borghese, che, divenuta il simbolo della legalità (quella dei padroni e del loro stato), sforna inchieste in tutta Italia contro la lotta di classe. E che a Padova ha sempre trovato nuove leve pronte a seguire la scuola dei “cattivi maestri”. È un altro velenoso colpo di coda del serpente che da decenni attacca le lotte proletarie e che, nella situazione attuale, trova sicuramente ampia unità tra la borghesia di destra, che oggi governa Padova, e quella di sinistra, da sempre esempio di massima dedizione all’attacco delle istanze di lotta e di quelle comuniste e rivoluzionarie.
Il capo d’imputazione principale è associazione a delinquere: il “sodalizio criminoso” sarebbe il Comitato di Lotta per la casa e i reati specifici sarebbero resistenza e lesioni a pubblico ufficiale nonché interruzione di pubblico servizio. In sostanza, i compagni e le compagne di Padova sono stati colpiti per aver messo in atto ben 32 blocchi di sfratto, per i quali è stato ottenuto il rinvio, e 8 occupazioni di case sfitte da parte di famiglie senza casa. Radiazione è accusata di aver dato voce al “sodalizio criminoso”.
L’uso del reato associativo con tanto di arresti specificamente contro un comitato di lotta per la casa è inedito, ma vari tentativi sono stati usati a fine di inchiesta, come quello dello scorso anno a Roma con il sequestro dell’Angelo Mai e con l’esecuzione di alcuni sgomberi.
Come Collettivo Tazebao denunciamo inoltre la chiusura di spazi di agibilità politica: la sede di Piazzetta Caduti della Resistenza ospita il Centro di Documentazione “Comandante Giacca” e altre realtà comuniste, è da anni luogo di ritrovo di proletari e e spazio per iniziative politiche e di solidarietà di classe.
Non ci stupisce l’escalation repressiva in atto contro la lotta per la casa, come contro tutte le altre lotte di lavoratori e proletari che si oppongono oggi con determinazione e volontà di resistere alle condizioni miserrime di vita imposte dai padroni e dal loro stato, stetti nella crisi del sistema capitalista. È chiaro che ogni esempio positivo di lotta che porta anche a piccole vittorie diviene immediatamente momento di aggregazione e di organizzazione proletaria e quindi pericolosissimo e da stroncare. È successo così contro la lotta per la casa anche a Torino, Bologna, Roma come anche contro le lotte dei facchini in lotta o dei lavoratori Fiat a Pomigliano, solo per citare alcuni esempi.
Ma la lotta per la casa non si arresta!!!
Questo è quello che va ribadito nei fatti.
La miglior risposta che possiamo dare ai repressori e ai loro mandanti è continuare a lottare, non dare tregua a speculatori e padroni, ribadire quanto meritino di essere abbattuti un sistema e uno stato che, mentre spendono miliardi per sempre nuove guerre neocoloniali e genocide in ogni angolo del globo, lasciano senza casa migliaia di proletari, anche qui, nel “civile occidente”.
La grande solidarietà che subito si è manifestata a Padova, nel Veneto e a livello nazionale dimostra come la zappa repressiva, con la quale vogliono estirpare le “erbe cattive”, stia tornando sui piedi di magistrati e sbirri: se il terreno del malessere è fertile e i compagni e le compagne lo coltivano con la lotta, non c’è inchiesta che ci può fermare.
Gli spauracchi del “terrorismo” e tutte le calunnie a mezzo stampa sulla strumentalizzazione di bambini di immigrati la dicono lunga sul basso livello di propaganda che le forze della repressione e i pennivendoli mettono in atto per criminalizzare l’identità di classe comunista e colpire un percorso di lotta che unifica proletari di diversa cultura e provenienza, le loro famiglie e tutta la straordinaria rete di solidarietà capace di mettersi in moto quando le masse entrano in campo con la loro creatività.
La realtà è che tutto ciò fa paura, che chi sfugge dal controllo di partiti borghesi, istituzioni e burocrazie sindacali rappresenta una minaccia per questo stato, terrorizzato alla vista del potenziale germe rivoluzionario anche attraverso lotte che rivendicano bisogni basilari.
Rimandiamo l’accusa a chi l’ha fatta!
La vera associazione a delinquere sono i padroni e il loro stato!
Mobilitiamoci in solidarietà ai compagni e alle compagne di Padova!
Partecipiamo al corteo indetto dalle realtà padovane per sabato 27/2/2016 alle ore 16.00 in Piazzetta Caduti della Resistenza a Padova!