LA LOTTA PER LA CASA NON SI ARRESTA!
Con la crisi, iniziata nel 2007, è caduto il mito del mercato capitalistico quale migliore sistema generatore e dispensatore di ricchezza per tutti. Al contrario, ci siamo avviati verso un generale impoverimento con la distruzione di ricchezza sociale per migliaia di milioni di euro, dove Stato è Capitale hanno scaricato i costi della crisi sulle fasce sociali meno abbienti, applicando ricette da “lacrime e sangue” che hanno previsto tagli drastici dei posti di lavoro, riduzione dei salari e precarizzazione dei rapporti di lavoro.
Di fronte a questo attacco al reddito e ai diritti sono moltissime le famiglie che non riescono più ad arrivare a fine mese, a pagare un mutuo o un affitto, con il rischio di trovarsi, dal giorno alla notte, senza un tetto dove poter vivere e con la prospettiva di dormire in macchina.Nel frattempo, solo per citare il caso di una piccola cittá come Pordenone, migliaia gli appartamenti vengono lasciati sfitti, mentre i governi regionale e nazionale favoriscono politiche abitative che privilegiano le speculazioni edilizie e il caro-affitti, invece che un preciso piano di edilizia popolare e di redistribuzione.
Oggi, la questione abitativa è diventata un problema reale e, di conseguenza, sono moltissime le iniziative di lotta per la casa che stanno nascendo da una parte all’altra del paese. Ma la risposta degli apparati dello Stato a questa emergenza sociale rimane solo quella della repressione. Si colpiscono le esperienze di occupazione delle case e i solidali che sostengono queste lotte, si sbattono intere famiglie sulla strada e si procede con arresti e denunce.
Anche a Padova, in questi giorni, abbiamo assistito ad azioni repressive con l’unico obiettivo di colpire quelle esperienze di lotta e azione diretta che rivendicano il diritto ad una vita dignitosa e ad una casa per tutti.
Come riportato nel comunicato dei compagni del Comitato di lotta per la casa di Padova, “Quattro compagni del Comitato di Lotta per la Casa – Padova
e di RadiAzione sono stati arrestati, due sono sottoposti a divieto di dimora nel territorio comunale e cinque agli obblighi di firma. L’accusa nei loro confronti è di “associazione a delinquere” per aver impedito decine di sfratti a danno di altrettante famiglie in stato di emergenza abitativa e per aver occupato assieme a queste ultime alcuni appartamenti ATER lasciati vuoti da anni”.
Siamo convinti che non sarà di certo l’uso della forza militare e giudiziaria a fermare queste esperienze di lotta per i diritti e la volontà di molti sfruttati a rispondere con determinazione all’espropriazione della propria dignità.
Sosteniamo ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai compagni del Comitato di lotta per la casa di Padova colpiti dalla repressione e auspichiamo un rilancio delle lotte come risposta concreta a chi ci vuole imporre una vita fatta di miseria e sfruttamento.
PnRebel – Pordenone