La scelta del titolo dell’opuscolo trae origine da una frase detta da un compagno che, di recente scarcerato, ha usato questa metafora per descrivere il carcere. Ovvero questa bestia che ti morde e che lascia sotto pelle il suo segno indelebile e il suo veleno, che ormai ti ha contaminato.
Un segno che nel bene e nel male ti accompagna per il resto della tua vita, che ti fa provare cosa vuole dire essere rinchiusi in carcere, ma che risveglia anche in te la consapevolezza di cosa siano le prigioni, del ruolo che rivestono nella società capitalista, e, spesso, ti fa prendere coscienza della necessità di lottare non solo contro il carcere, ma anche contro la società di cui è prodotto e di cui è una sua stessa arma
Il morso del serpente Copertina – Il Morso del Serpente (pdf)